giovedì 14 maggio 2009

Il Museo dell'Archeologia Ligure e i soggetti con deficit visivo. Punti tattili e percorsi multisensoriali


Lo studio dei reperti del passato inizia dall'esame diretto dell'evidenza, prima ancora che venga effettuato qualsiasi tipo di analisi, paragone o contestualizzazione. Così anche l'archeologo, come qualsiasi altro visitatore del Museo, può condividere la comune esperienza dell'esame dei reperti, per lo meno dal punto di vista sensoriale e cognitivo. Questo è tipico anche della maggior parte delle esperienze educative, in cui un coinvolgimento fisico ed emozionale porta aldilà del coinvolgimento intellettuale.
La maggior parte delle iniziative del Museo dell'Archeologia Ligure di Pegli è rivolta specificatamente alle scuole. La possibilità di compiere un'esperienza tridimensionale e multisensoriale ha recentemente incoraggiato la progettazione di materiali, attività e percorsi di visita adatti anche ai visitatori disabili del Museo.

Punti tattili. Lungo il percorso di visita, in varie sale del Museo, sono presenti punti tattili realizzati in collaborazione con l'Unione Italiana Ciechi e l'Istituto David Chiossone di Genova. Contengono riproduzioni di attrezzi e campioni di materiali grezzi aventi un significato particolare per quanto riguarda la preistoria. Essi possono essere toccati da tutti i visitatori e testi in Braille spiegano il loro significato.

Visite tematiche con un archeologo. Sono organizzate a gruppi e possono coinvolgere visitatori disabili che vengono guidati attraverso una selezione di stanze, materiali esposti e temi di interesse specifico.

Laboratori. I laboratori costituiscono una fase importante nella visita di un Museo, poichè permettono un'esperienza pratica con materiali naturali veri (selce, diaspro, ossidiana, ceramiche, ossa, corna, avorio di mammuth), riproduzioni di reperti (veneri paleolitiche, scuri, corredi sepolcrali), oggetti ricostruiti (manici di attrezzi, vasi rotti, gioielli). I laboratori permettono un'esperienza concreta delle usanze, delle tecniche, degli atti e dei momenti della vita quotidiana del passato.

Tutte le attività citate si sviluppano grazie ad una costante collaborazione scientifica con il personale del Museo. Una recente ricerca sulle tombe paleolitiche della Caverna delle Arene Candide, in particolare sulla tomba del cosidetto Giovane Principe hanno condotto ad alcuni interessanti sviluppi. In collaborazione con lo Human Reconstruction Laboratory dell'Istituto di Antropologia dell'Accademia delle Scienze di Mosca è stato possibile ricostruire la faccia del Principe delle Arene Candide partendo dal suo cranio. L'analisi dei resti del suo corredo sepolcrale e un confronto con altre tombe europee ha condotto ad una ricostruzione degli abiti del giovane cacciatore vissuto durante l'ultima glaceazione. Per dare spazio a questi sviluppi si è dedicato al Principe un talking book, che integra testo, discorso ed immagini grazie a Microsoft Power Point. Testi ed immagini sono resi accessibili anche ad utenti con menomazione della vista,
adottando semplici regole come l'uso di forti contrasti tra il testo ed i colori dello sfondo, la doppia spaziatura tra le parole, l'adozione di caratteri non inferiori a 20. Un simile ipertesto può essere utilizzato da tutti gli studenti in modo che i ragazzi con deficit della vista non debbano sentirsi diversi dagli altri.
I risultati parlano chiaro: nel 2004/2005, da quando sono stati adottati i percorsi multisensoriali, le scuole sono arrivate a costituire la terza parte dei visitatori del Museo dell'Archeologia Ligure. Questa esperienza si presta ad essere riprodotta in altri musei per illustrare altri "reperti culturali" a soggetti con problemi visivi. Il potenziale di questa comunicazione è enorme e permette ad ogni visitatore di seguire il suo percorso di apprendimento seguendo le sue preferenze e i suoi interessi personali.

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